Una corsia preferenziale, in fase di valutazione dei progetti, per le rinnovabili. Ma anche per il nucleare, che però non è menzionato esplicitamente. Sarebbe questo il senso del “decreto legge ambiente” appena varato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, fortemente voluto dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha l’obiettivo di dare dei criteri di priorità alla Commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec, entrambe alle prese con la valutazione di un numero crescente di progetti.
La seconda in particolare, guidata da Massimiliano Atelli, fino a qualche mese fa a capo della Via-Vas, ha tempi ristrettissimi. Le opere finanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno 20 mesi per vedere la luce, quelle del Piano nazionale integrato energia e clima dovranno essere completate entro il 2030. Ma i commissari sono sommersi dalle proposte. E allora: a quali interventi dare la precedenza? Il dl definisce i criteri: “ai progetti relativi ai programmi dichiarati di preminente interesse strategico nazionale”. E ancora: “Sono considerate prioritarie le tipologie progettuali individuate con decreto del Mase, di concerto con il Ministro della cultura e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, tenendo conto dei seguenti criteri…”. Tra i “criteri” c’è il “contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Pniec”. Ebbene nel Pniec (consegnato alla Commissione europea lo scorso luglio) si parla abbondantemente di fotovoltaico ed eolico. Ma anche di nucleare. Ed è per questo motivo che il dl ambiente varato oggi sembra aggiungere un tassello al mosaico che il governo Meloni sta costruendo per riportare le centrali atomiche in Italia.
D’altra parte proprio ieri alla Camera, Pichetto Fratin ha risposto a una interrogazione parlamentare dicendo: “Entro la fine del 2024 verrà valutato uno schema di legge-delega che sarà quindi auspicabilmente sottoposto al vaglio parlamentare nei primi mesi del 2025. in linea con quanto previsto nel Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine. L’obiettivo è di favorire la ripresa della produzione di energia da fonte nucleare…”. In attesa della legge delega sul nucleare, è probabile che le commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec si dovranno occupare soprattutto di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. E la corsia preferenziale individuata (che dà la precedente a progetti presentati da aziende strutturate e in grado di portare a termine le opere con tempi e costi ragionevoli) e una buona notizia. Basterà a rimuovere lo stallo che da mesi blocca l’avanzata di eolico e fotovoltaico in Italia? No. Perché il provvedimento snellirà le procedure di valutazione all’interno del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energia, che però non è l’unico ad avere voce in capitolo. C’è anche il ministero della Cultura, le cui soprintendenze si sono spesso opposte ai pannelli e alle pale in nome della tutela del paesaggio. E ci sono infine le Regioni a cui spetta il parere finale perché si possano iniziare i lavori.