L’immagine di Hanoi non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dei tempi di Ho Chi Minh, con o senza guerra. Oggi, nella capitale di un Paese che rimane una repubblica socialista, le opzioni di shopping di ogni genere di articolo certamente non mancano, in un range di varietà e costi non dissimile da quello delle città americane ed europee.
Ma c’è un particolare articolo, che è nato e ha prosperato proprio ai tempi dello “Zio Ho”, e che, autoctono e autarchico oggi come allora, prospera a dispetto una concorrenza che spazia dai modelli firmati Hermes o Gucci da 1000 euro e oltre a quelli ipereconomici in plastica, da un paio di monete in metallo americane o europee. È il classico sandalo di gomma, ricavato da gomme militari o di aereo esauste opportunamente riciclate, calzatura militare di fatto dei Viet Cong, che non smette di attrarre locali e turisti, che li trovano e li acquistano in svariati mercati e negozi.
Attrazione che fa leva sulle indiscutibili caratteristiche di durevolezza e resistenza dell’articolo, senza tralasciare il fattore evocativo per chi desidera fare un tuffo nel passato, e magari evocare la resilienza del piccolo stato che, sotto attacco, trovò la forza di resistere anche grazie a piccole grandi idee come questa.
Di fronte al museo che la odierna metropoli ha dedicato al suo leader massimo un piccolo negozio vende “copie” del modello originale a 8 dollari. “Li indosso da quando ero a scuola, negli anni Ottanta – racconta all’agenzia di stampa francese AFP il quarantasettenne Dao Van Quang, che risiede nel Quang Nam, provincia centrale vietnamita – Hanno valore stoico, sono facili da portare e piacevoli alla vista”.
All’interno del museo, un paio “originale”, appartenuto cioè a Ho Chi Minh, sono esposti in bella vista in una apposita “scatola” di vetro museale, assieme alla divisa in stile cinese. Il leader appare poi in gigantografie, indossando rigorosamente la mise.
I sandali di Ho sono stati elogiati in diverse canzoni nazionali, nelle quali viene esaltato il suo stile di vita improntato alla semplicità. “Questi sandali – racconta una di queste strofe – hanno aiutato ‘lo zio’ a percorrere un lungo viaggio, e grazie a loro, ha superato molte difficoltà per costruire il Paese”.
I vietnamiti hanno cominciato a produrre sandali di gomma alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso, durante la Guerra d’Indocina contro i francesi. Tutto cominciò, quasi per caso, con l’idea di utilizzare un camion militare sottratto al nemico in un’imboscata. Le improvvisate calzature si rivelarono subito economiche da produrre, e capaci di sopravvivere a lungo nell’ambiente tipo degli scontri, la giungla con annessi fango, umidità e terreno impervio.
Più tardi, durante la successiva Guerra del Vietnam, i sandali in gomma divennero uno dei simboli se non il simbole stesso dell’ingegno delle forze Viet Cong, e della loro capacità di resistere e di prevalere sulla potenza militare degli Stati Uniti. Ora, in tempo di pace, il prodotto rimane popolare, anche per ragioni di “sostenibilità”, visto che a tutt’oggi si ricavano da pneumatici a fine vita, come spiega il 58enne Nguyen Duc Truong, che li crea da una vita. “Penso che abbiano ancora molto potenziale”.
Divisa dello Zio Ho a parte, il Vietnam ha negli anni recenti consolidato una tradizione di grande produttore di calzature. In termini quantitativi, è uno dei primi quattro al mondo. Le sue fabbriche lavorano – purtroppo anche con le note cadute nello sfruttamento minorile – per brand internazionali come Nike e Adidas. Secondo fonti governative, l’export della produzione di calzature ha garantito al Paese asiatico circa 11 miliardi di euro nel primo semestre 2022. Benché i sandali in gomma contribuiscano in misura minima al fenomeno, il loro valore “morale” – come patrimonio storico culturale – è fuori di dubbio e la loro popolarità come indumento casual cresce di pari passo.
Vua Dep Lop, che ha cominciato la sua attività in piccolo ed è diventato il primo produttore nazionale, li vende a 10 dollari a paio anche nel suo negozio-laboratorio della capitale. Lì è possibile osservare la creazione, che comincia con i calzolai impegnati a ricavare le calzature ritagliandole con coltelli affilati e scalpelli da gomme spesso più alte degli stessi artigiani. Il bestseller rimane il modello originale, in nero, ma la recente idea di colorarli in più nuance sta attirando la clientela giovane.
Nguyen Tien Cuong ha rilevato il business dal suocero nel 2011. Da allora ha venduto più di mezzo milione di paia di sandali in gomma. “Abbiamo provato a renderli un po’ più morbidi e modaioli. Da allora, abbiamo cominciato ad avere più clienti”.