Sarà proprio Vinci la Capitale italiana della Cultura 2024? La sfida con altre 22 candidature è in corso – il risultato si saprà solo all’inizio del 2022 – ma a noi piace portarci avanti e vi proponiamo di andare ora alla scoperta della città toscana che ha dato i natali al genio di Leonardo. I motivi per visitare questo piacevole paese immerso tra le vigne e gli oliveti di una verde campagna alle pendici del Montalbano sono molteplici e in gran parte legate a Leonardo da Vinci.
Prima tappa il Museo Leonardiano che si articola in due sedi espositive poste a breve distanza l’una dall’altra. Il castello dei Conti Guidi, imponente edificio medievale che vigila sull’abitato dal XII secolo, conosciuto come “castello della nave” per la forma allungata e la torre che ricordano un’imbarcazione a vela, ospita al piano terra i modelli delle macchine per il volo ( tra le quali la maestosa Grande ala articolata), per la guerra e da impiegare nell’ingegneria civile, oltre a strumenti di uso scientifico. Salendo al primo piano si entra nella scenografica Sala del Podestà dove è allestita la mostra Leonardo e l’Anatomia, dedicata agli studi leonardiani sul corpo umano, per poi proseguire nella sala dedicata ai dispositivi per il movimento in acqua e per la navigazione fluviale e nella sala immersiva con la video istallazione “Ebbe nome Lionardo”, che racconta la vita del genio dalla nascita fino al suo trasferimento a Firenze. Un piccolo sforzo ancora e si arriva sulla terrazza alla sommità della torre del maniero, da dove si gode di un panorama mozzafiato sulle colline del Montalbano e sul Valdarno Inferiore. La vicina Palazzina Uzielli ospita invece le sezioni del museo dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia della manifattura tessile e agli orologi meccanici. All’esterno del complesso museale si incontra la suggestiva piazza dei Guidi, spazio urbano firmato da Mimmo Paladino che ha dato vita ad un’inedita scenografia ispirata alla figura artistica e scientifica di Leonardo e ai suoi studi nel campo della geometria e della matematica.
Nella panoramica piazza Guido Masi si ammira la grande scultura in legno di Mario Ceroli che interpreta e visualizza l’immagine dell’Uomo vitruviano. Fuori dalle mura cittadine, in piazza della Libertà, si trova invece il monumento equestre di bronzo della scultrice giapponese-nordamericana Nina Akamu, ispirato al progetto dell’incompiuta colossale statua dedicata a Francesco Sforza. Per visitare la casa dove la tradizione vuole sia nato Leonardo nel 1452 bisogna lasciare il centro storico di Vinci per raggiungere il borgo di Anchiano, raggiungibile anche a piedi o in bicicletta percorrendo la Strada Verde, l’antico sentiero di tre chilometri immerso nella campagna toscana, tra terrazzamenti di ulivi. L’antica casa colonica ospita la mostra “Leonardo a Vinci: un genio si racconta”, l’applicazione multimediale interattiva “Leonardo Touch” che presenta l’opera pittorica e grafica del Vinciano e la riproduzione digitale ad alta definizione, proiettata su parete in scala 1:2, dell’Ultima Cena. A metà strada, tra Vinci e Anchiano si incontra l’ottocentesca Villa il Ferrale sede dell’ esposizione “Leonardo Una Mostra Impossibile”, che presenta riproduzioni ad altissima risoluzione e a grandezza naturale di tutti i dipinti e di alcuni disegni del genio toscano, regalando al visitatore l’impressione di trovarsi a tu per tu con i suoi capolavori.
Nella villa si trova anche un antico frantoio dove si produce l’olio extravergine utilizzando le olive provenienti dagli storici oliveti che si ammirano sui colli di Vinci. Se si ha ancora un po’ di tempo a disposizione si possono visitare altri luoghi legati a Leonardo, come la chiesa di Santa Croce dove fu battezzato e dove si trova un elegante ciclo scultoreo di Cecco Bonanotte, uno dei più grandi scultori viventi italiani; gli edifici di piazza Leonardo da Vinci, che un tempo ospitavano l’osteria del fratellastro del genio; il palazzo tra piazza Guazzesi e via Roma, proprietà dei Vinci fino al 1555, e la vicina zona di San Pantaleo dove si trova la casa della madre Caterina. Quest’ultima località è anche raggiungibile a piedi o in bicicletta percorrendo la Via di Caterina, un sentiero lungo poco più di 4 chilometri. Altre escursioni nella natura sono possibili seguendo diversi sentieri tracciati alle pendici del monte Montalbano.