Verdi pascoli alpini, malghe e rifugi rustici, pareti rocciose ripide, vallate in fiore e boschi profumati. Nel nord dell’Alto Adige, quasi al confine con l’Austria, c’è una regione ricca di natura incontaminata, la zona di Vipiteno, in posizione strategica tra i passi del Brennero, del Giovo e di Pennes. Incastonato tra le Alpi Breonie (dello Stubai), le Alpi dello Zillertal e, più a sud, le Alpi Sarentine, questo piccolo gioiello alpino è adagiato tra l’Isarco e il Rio Ridanna, nella conca della valle Wipptal meridionale.

Se d’inverno le tre aree sciistiche e i 58 chilometri di piste fanno la gioia degli sciatori, d’estate l’area diventa un parco giochi naturale per escursionisti, ciclisti, alpinisti, ma anche famiglie in cerca di svago e relax.

Vipiteno è la regina della valle e uno dei Borghi più belli d’Italia. Il suo simbolo è la Torre dei Dodici, risalente al 1472, che fa da spartiacque tra la parte storica e la Città Nuova, sorta nel 1443 dalle ceneri di un incendio che devastò la zona. La Città Nuova, con le sue atmosfere medievali, è considerata una delle vie più belle del Tirolo intero, con la sua sfilata di suggestive architetture colorate, caratterizzate da arcate, le facciate alte in muratura, le finiture con merli e i tipici ‘erker’, le finestre sporgenti decorate con fiori colorati.

Le ville borghesi offrono un affresco del XV – XVI secolo, periodo di grande prosperità, in cui lo sfruttamento delle miniere d’argento attirò ricche famiglie di imprenditori. Dimore storiche, locande e arcate sono ancora lì, e proiettano il visitatore in un’atmosfera magica, sospesa nel tempo. Con la Chiesa dell’Ospedale di Santo Spirito, alle spalle della Torre, su Piazza Città, si fa un salto ancora più indietro nel tempo: datata 1399, è la più antica chiesa gotica della zona. Il nome particolare deriva dal fatto che anticamente al suo fianco si trovava un ospedale: ma il nome non deve ingannare, gli interni ricchissimi di affreschi e decorazioni stupiscono chi entra. Il tour della cittadina prosegue al Municipio, con la preziosa Sala del Consiglio, e al Museo Civico dove ammirare un’interessante collezione di carte geografiche d’epoca.

Ma non è per il verde che si viene in montagna d’estate? Rigenerante, rilassante, energizzante, la natura in questa stagione mostra il suo volto più generoso, presentandosi al meglio tra i numerosi sentieri escursionistici disseminati tra boschi, alpeggi e praterie.

Idm Alto Adige/ Alex Filz 

Con la cabinovia si sale sulla cima del Monte Cavallo, a pochi chilometri da Vipiteno: sull’altopiano, a circa 2000 metri, ci si trova davanti un ventaglio di sentieri, più o meno ripidi, pendii verdi puntellati da antiche malghe, macchie di foresta e pascoli pacifici. Il panorama è unico, dalle Alpi della Zillertal, dalle Alpi Sarentine alle Alpi dello Stubai. La scelta è quale via prendere. Ognuna ha una lunghezza, una ripidità e un livello di fatica.

Il percorso circolare di Monte Cavallo è un’escursione suggestiva (e non troppo impegnativa) che porta alla scoperta della regione, attraversando laghetti, foreste e rifugi. Tra i tragitti da provare, il Dolomieu è il più scenografico. Chiamato anche percorso delle 6 malghe, va dalla stazione in cima a Monte Cavallo fino al fondovalle della Val di Fleres, passando per sei caratteristiche malghe. È un‘escursione di un’intera giornata, ma ne vale la pena. Si passa tra rifugi autentici di montagna attraversando cime e vallate, con terrazze al sole che sono incantevoli belvedere.

Con una camminata brevissima e facile (adatta anche ai bambini), appena arrivati in cima dalla stazione della cabinovia si arriva al rifugio Furlhutte, appollaiato su un belvedere a 1.860 metri, circondato da prati e boschi: con le tipiche tavolate in legno dall’ambiente rustico, invita ad assaggiare le specialità della zona, dai wurstel ai canederli o le uova con patate saltate e speck croccante, il modo migliore per ricaricare le energie.

Una curiosità che i visitatori più piccoli apprezzeranno: arrivati in cima a Monte Cavallo, vicino alla stazione c’è Rossy Park, un piccolo zoo con giochi in legno e animali di montagna come lama, alpaca e pony. A proposito, chi viaggia in famiglia trova un alloggio idilliaco al Feuerstein Hotel in Val di Fleres, altra suggestiva vallata nelle immediate vicinanze di Vipiteno. La struttura, con chalet immersi nel verde e interni in rovere spazzolato, pietra e mobili artigianali, segue i dettami di Maria Montessori proponendo una serie di attività per grandi e piccoli, dall’atelier di pittura al laghetto da solcare con la zattera, dal fienile con tante attività manuali al laboratorio per imparare a lavorare il legno.

Molto verde anche la Valle di Racines. A due passi da Vipiteno, porta a vivere la montagna in modo diverso, con un contatto più profondo con la terra. Specie se si affronta il Sentiero a piedi scalzi, solo 400 metri, ma intensi. È un percorso di benessere che porta a passeggiare a piedi nudi nel bosco, sperimentando le diverse superfici e sensazioni che la natura montana offre. Per capire meglio l’esperienza sensoriale, l’ideale è affidarsi a una guida esperta in materia: seguendo la nature relax guide Karin Kinigadner si cammina sull‘erba, sulle pigne, sulla ghiaia, sui sassi, toccando il sottobosco in tutti i suoi aspetti. Un massaggio naturale di riflessologia plantare che termina con il percorso Kneipp, nelle gelide acque del Rio Racines. Proseguendo il breve trekking ci s’immerge nella quiete della foresta, dove respirare, rilassarsi profondamente e ritrovare l’armonia psico-fisica.

Nella Valle di Racines si trovano anche le Cascate di Stanghe (attualmente sono chiuse, ma apriranno all’inizio di luglio). Qui la natura svela tutto il suo impeto. Le cascate si trovano in una profonda gola tra la Val Ridanna e la Valle di Racines, modellata dai salti del torrente: si cammina tra pareti rocciose, passerelle in legno e ponti sospesi affacciati sulle acque. Un sito imperdibile.