L’etimologia di “imprenditore” è data da “in” e “prehendere”, letteralmente “prendere sopra di sé”, a indicare il valore sociale che il professionista svolge. Un approccio che si ritrova nell’esperienza di Pietro Vadalà, licenziatario McDonald’s di diversi ristoranti in Sicilia Orientale e in Calabria.
Qual è stata la ragione che vi ha spinto a intervenire?
I progetti nascono dalla voglia di fare di più sul territorio in cui siamo presenti con i nostri ristoranti, unita alla mia passione per il mare e la natura, che mi piace trasmettere in particolare ai più giovani. Si tratta, infatti, di due iniziative a tutela dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile, rivolte alle scuole: la prima, “Generazione Blu”, dedicata alla difesa e alla tutela dei mari, in particolare per la salvaguardia dei cetacei e dei delfini all’interno del Golfo di Catania; la seconda, “Bee@school”, è legata all’ape nera siciliana, una specie in via d’estinzione. Ci vengono presentate tante idee dalle associazioni locali che ci riconoscono come riferimento, con il mio team selezioniamo quelle in cui possiamo avere un ruolo proattivo.
Questi interventi cosa hanno comportato in termini di investimenti di tempo e denaro?
Ogni anno siamo alla ricerca di nuove idee e progetti sui quali investire. I team dei ristoranti partecipano in prima persona, dedicando tempo sia nelle fasi di creazione che di sviluppo per personalizzare i progetti e partecipare attivamente. Inoltre, per le nostre iniziative, che coinvolgono in primis le scuole, investiamo in momenti di formazione e in esperienze immersive come laboratori e contest.
Ha trovato davanti a sé degli ostacoli di una certa rilevanza?
Non è immediato far comprendere come McDonald’s sia impegnata per l’ambiente e vicina al territorio in cui opera, per questo lavoriamo a stretto contatto con partner e associazioni locali autorevoli sui temi della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, come Marecamp e Amici della Terra.
Che tipo di riscontri ha avuto?
I nostri progetti coinvolgono soprattutto gli studenti perché siamo convinti che i grossi cambiamenti possano avvenire supportando le nuove generazioni. Siamo molto soddisfatti dell’accoglienza che abbiamo ricevuto nelle scuole, anche dai docenti.