Il lavoro fatto da Volterra per candidarsi come Capitale italiana della Cultura 2022 non è andato perduto. Dopo l’assegnazione del titolo all’isola di Procida, Comune e Regione hanno scelto di utilizzare il grande lavoro fatto con la candidatura per avventurarsi su nuove strade dichiarando Volterra, per la prima volta in Italia, Capitale toscana della Cultura 2022. Una vera novità nel panorama nazionale, che potrebbe in futuro essere copiato da altre località interessate a non vedere dispersi i progetti che hanno elaborato per candidarsi a Capitale italiana della Cultura. Il progetto, che prende il nome di Volterra22-Rigenerazione Umana, sta ora muovendo i suoi primi passi coinvolgendo diverse istituzioni cittadine protagoniste di ben 300 appuntamenti tra rassegne, visite, mostre, concerti, spettacoli e iniziative culturali in programma tra aprile e dicembre.
All’appuntamento partecipano la Compagnia della Fortezza, la più importante esperienza di teatro-carcere in Italia e primo teatro stabile in carcere al mondo che propone i suoi spettacoli nella maestosa Fortezza Medicea fatta innalzare da Lorenzo de Medici; la raffinata artista Mariangela Capossela con una performance collettiva su storie e persone che hanno vissuto nell’ex ospedale psichiatrico; i maestri volterrani dell’alabastro, la pietra degli Dei; tutti i musei locali; le associazioni culturali e turistiche e i cittadini desiderosi che costruire un “canzoniere di comunità. In programma visite guidate nell’ex manicomio, uno dei più grandi ospedali psichiatrici d’Italia che ha ospitato anche Oreste Fernando Nannetti, N.O.F. 4, uno dei maggiori esponenti dell’Art Brut; al cantiere di scavo dell’anfiteatro ritrovato, il Colosseo di Volterra; al riallestito Museo Etrusco Guarnacci, uno dei più grandi musei etruschi al mondo, e a Palazzo Desideri Tangassi, vero e proprio belvedere sulla città.
Le mostre in programma rendono omaggio Marco Lodola, uno dei fondatori e maggiori esponenti del nuovo Futurismo; mettono a confronto la genialità del maestro manierista Rosso Fiorentino e la forza di Michelangelo Pistoletto e ricordano tre grandi artisti del Novecento di origine volterriana: Mino Trafeli, Mauro Staccioli e Raffaello Consortini. Tra un evento e l’altro il visitatore può ammirare le testimonianze della Volterra etrusca e poi romana, partendo dalle mura e dall’acropoli; cercare le sculture geometriche minimaliste, di dimensioni ciclopiche, di Staccioli disseminate nel territorio; visitare alcune sale del Palazzo dei Priori; godere il panorama dalla Torre Campanaria; entrare nella cattedrale con le sue stupefacenti volte in stile romanico pisano e le opere di celebri artisti come il pittore fiammingo Pieter de Witte, Guido Reni e Andrea della Robbia, e scoprire i segreti della lavorazione artigiana dell’alabastro.
Non può quindi mancare un tour sulle vie dell’alabastro che parte dall’Ecomuseo dell’Alabastro, per uno spaccato sulla storia e la lavorazione della pietra attraverso il tempo, prosegue per Palazzo Viti, una delle più belle residenze private d’Italia, e si conclude a Borgo San Giusto dove si ammira il murales di Nico Lopez Bruchi dedicato al più celebre degli alabastrai, il Pupo, al secolo Aulo Grandoli, scomparso nel 2019. Nella dintorni di Volterra si incontrano infine il caratteristico e inquietante paesaggio delle Balze, un’altissima voragine che nel passato ha inghiottito le necropoli etrusche e diversi edifici medievali tra cui il monastero di San Marco e la chiesa di San Clemente, e la salina dove si estrae uno dei sali più puri del mondo (99,9%).