Le sue “strisce del riscaldamento globale” sono già sulle maglie di due squadre inglesi di calcio, sono state indossate da personaggi televisivi, scienziati e attivisti di tutto il mondo, ma il suo sogno è proiettarle sul Colosseo, a Roma. Ed Hawkins, professore di scienze del clima dell’Università di Reading, nel Regno Unito, ha creato e diffuso l’immagine dell’aumento delle temperature sulla Terra negli ultimi 150 anni con un obiettivo.
Quale, professor Hawkins?
“Stimolare la curiosità di coloro che che non si interessano alla crisi climatica è difficile raggiungere una vasta fetta di persone che potrebbero fare molto, sia con i loro comportamenti, sia facendo pressioni sui politici. Così, nel 2019, ho pensato a un simbolo il più semplice possibile, che potesse dare informazioni corrette, ma comprensibili anche a chi ha conoscenze scientifiche minime”.
Quindi dietro a quel gioioso susseguirsi di strisce colorate c’è un allarme?
“Sì, ogni barra rappresenta la temperatura mondiale (o di un determinato stato) calcolata in media su un anno. Per quasi tutti i Paesi o le regioni, le strisce passano da un colore prevalentemente blu a uno prevalentemente rosso, mostrando così l’innalzamento repentino e allarmante delle temperature medie. Nel vederle, vorrei che le persone facessero domande, che discutessero su quanto accade con il riscaldamento globale”.
Qual è stato il primo passo per diffonderle?
“#ShowYourStripes è stata prima una campagna social , per far scaricare i grafici dal sito ShowYourStripes e farli pubblicare. L’iniziativa è stata subito sostenuta dall’agenzia Onu per l’ambiente e dall’Ipcc. A una settimana dal lancio, oltre un milione di persone aveva già scaricato la grafica dal sito”.
E il maggior successo?
“L’adesione alla campagna di una delle squadre di calcio più antiche e seguite dell’Inghilterra, il Reading Football Club. Da quest’anno, sulle maniche della divisa casalinga delle squadre femminile e maschile del Reading campeggiano “‘strisce del clima’. Ogni domenica, i commentatori si soffermano sui colori delle fasce e dai media sportivi i tifosi sentono parlare di riscaldamento globale e iniziative per arginare la crisi climatica. La società si è rivolta alla nostra università per avere consulenze su come raggiungere la neutralità carbonica e tra le misure intraprese ha deciso appunto di diffondere il nostro grafico. Si tratta di un gran gol, perché il calcio può arrivare a milioni di tifosi, persone che spesso non hanno occasione di essere coinvolte nel dibattito sulla crisi climatica”
Come hanno reagito i tifosi?
“Come speravamo. I dirigenti del Reading ci confermano che i tifosi hanno risposto con curiosità e si interessano sempre più all’iniziativa e all’emergenza ambientale”.
Come continua la campagna?
“Mi preoccupa che si parli poco di perdita della biodiversità, rispetto alla quale il cambio climatico ottiene una copertura mediatica fino a otto volte superiore. Per questo, appoggio l’iniziativa del professor Miles Richardson dell’Università di Derby, che sul modello delle mie strisce ha creato quelle della biodiversità e il sito biodiversitystripes. Solo affrontando sia l’aumento delle temperature, sia la perdita di fauna selvatica avremo la possibilità di un futuro. Inoltre, lavoriamo per raccogliere dati su singole regioni e città, per rendere la visualizzazione più locale, così che sempre più persone si sentano coinvolte”
L’obiettivo finale?
“Il mio sogno è vedere le strisce proiettate su edifici simbolo di tutto il mondo. Uno su tutti, visto l’impatto che il riscaldamento globale sta avendo sul Mediterraneo, è il Colosseo”.