L’andamento delle vendite del Grana Padano ha brillantemente superato difficoltà quali il Covid, il conflitto in Ucraina e l’inflazione che sta falcidiando il potere di acquisto delle famiglie italiane. Con Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela, facciamo il punto sulla Dop più consumata al mondo e sulle sue prospettive future, che sono nelle mani dei “Giovani della filiera”.

Come si è chiuso il 2022 per il Consorzio Grana Padano e in quale modo la situazione economica italiana ha influito su questo andamento?

“Abbiamo chiuso il 2022 con un aumento complessivo delle vendite del 2,38%, spinto soprattutto dalla crescita dell’export, ed una produzione di 5.212.103 forme confermando così il Grana Padano Dop quale prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo. Eravamo fiduciosi, ma non avevamo pronosticato di raggiungere i livelli senza precedenti toccati nel secondo semestre 2022. Questo traguardo ha consentito una rilevante ricaduta sul territorio premiando gli sforzi degli operatori. Significativa in particolare la spinta del grattugiato, soprattutto all’estero, cresciuto complessivamente del 10,2%. La filiera del Grana Padano Dop è stata così in grado di affrontare e superare gli incrementi consistenti dei costi di produzione e rapporti talvolta difficili con la Gdo. E possiamo ribadire, ancora una volta, che nessun settore del lattiero caseario italiano ha performato tanto quanto il Grana Padano. Questo ha permesso alla filiera di apportare al suo territorio un reddito ulteriore di circa 300 milioni di euro rispetto alle altre destinazioni del latte a vantaggio delle 50.000 persone coinvolte dal sistema, per un valore complessivo alla produzione di 1,7 miliardi di euro. Inoltre la materia prima destinata a Grana Padano ha avuto nel 2022 un plus di valorizzazione di circa il 20% superiore rispetto alle altre destinazioni del latte omogeneo, cioè quello prodotto da bovine alimentate anche con insilati di mais e che costituisce circa l’80% del latte vaccino prodotto in Italia”.

Quali sono le prospettive per il 2023?

“Nel trimestre gennaio-marzo 2023 sono già state lavorate 1.580.830 forme con un aumento del 4,9% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. Stiamo proseguendo quindi il trend della fine del 2022, ma dobbiamo stare attenti, come abbiamo sostenuto nel piano produttivo tuttora in vigore, di collegare l’offerta alla domanda dei consumatori. Quindi, pur mantenendo la quota di mercato più importante tra i formaggi duri tipici in Italia con il 47%, a spingere la crescita è l’export. I dati dello scorso anno dimostrano quanto decisiva nella crescita sia stata la rinnovata campagna promozionale affidata a Kpmg, che ha portato il claim “Un’emozione italiana” sia sui media nazionali che sui principali mercati esteri. Questa è la strada maestra sulla quale proseguire”.

Le difficoltà economiche stanno cambiando le abitudini di consumo degli italiani?

“Anche se vediamo una leggera contrazione nei consumi, più che le abitudini nella scelta dei prodotti e nella loro qualità, credo che gli italiani siano maggiormente attenti ad evitare consumi in eccesso e a privilegiare anche il servizio, come nel caso del Grana Padano grattugiato in continua crescita. É evidente comunque che occorre riportare sotto controllo l’inflazione, particolarmente alta nel carrello della spesa”.

Quale è il bilancio della prima edizione dell’iniziativa Giovani della filiera?

“Certamente positivo. Abbiamo portato alla ribalta giovani generazioni di imprenditori e di professionisti, che raccontando le proprie esperienze hanno dimostrato come il Grana Padano Dop abbia davanti un futuro degno della propria storia. Il loro impegno dimostra come il suo successo sia dovuto ad un quotidiano impegno per migliorare la qualità, i controlli, la scelta della materia prima, la sostenibilità di ogni azienda della filiera, tutti elementi importanti e in evoluzione per garantire in modo sempre più efficace un patrimonio antico, ma al passo con i tempi. Farlo raccontare a giovani che sono già il presente del Grana Padano Dop è un modo molto più convincente ed efficace rispetto ad altri”.

Che cosa vi aspettate dalla seconda edizione?

“Di migliorare il successo soprattutto sui social della prima edizione e comunicare che comunque ogni protagonista non è un solista, ma lavora in squadra. Ecco perché i nuovi protagonisti nei loro racconti non sono soli. Ad accompagnarli nel video come nella vita c’è di volta in volta una persona vicina: una mamma, un papà, un fratello con cui si condividono la passione per il lavoro e la responsabilità del ruolo, una moglie, un amico, un collega nell’impegno quotidiano fra tradizione ed innovazione. Ogni video si chiude ribadendo il concetto che ispira l’iniziativa ed anima la filiera: ‘Generazioni diverse. Stessa passione. Quasi mille anni di storia che si rinnovano ogni giorno’. Diamo così il segnale di una continuità verso un futuro di crescita. È lo spirito che ispirò i monaci di Chiaravalle quando crearono la prima forma ed oggi si diffonde nell’era digitale”.